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Mulino Spotti (Pellegrino Parmense)

Il mulino, censito nella Carta Idrografica del 1888, era situato alla destra dello Stirone circa trecento metri a valle del Mulino Libori.
Gli impianti erano costituiti da tre coppie di macine per frumento e melica poi sostituite da mulini a cilindri.
L’opificio fu disattivato nel 1968 ca. e l’intero edificio fu completamente ristrutturato. (1)

 

Note e Bibliografia
(1) F. de Lucis, A. Morselli, L. Rubin, Aqua Masnada. Mulini e mugnai dell’Appennino reggiano e parmense, Reggio Emilia, C.P.C.A. 1990, pag. 330.

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Street view (1)

Mulino Chitolli (Pellegrino Parmense)

Situato alla sinistra dello Stirone, a valle del capoluogo di Pellegrino, il Molino de Chitoi figura nella cartografia IGM 1877 e come Molino Chitolli è censito nella Carta Idrografica del 1888.
L’opificio, disattivato nel 1940 ca., era costituito da due coppie di macine azionate da ruote a ritrecine. (1)

Note e bibliografia:
(1) F. de Lucis, A. Morselli, L. Rubin, Aqua Masnada. Mulini e mugnai dell’Appennino reggiano e parmense, Reggio Emilia, C.P.C.A. 1990, pag. 330.

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Street view (1)

Mulino di Scannabecco (Compiano)

“Situato tra il rio Lubbia ed il rio dello Scannabecco alla confluenza con il torrente Ingegna, il mulino, ora in disuso, è presente nella mappa catastale del 1824 di proprietà Emanuelli Bartolomeo e fratelli detti Bardella di Caboara e classificato molino d’una ruota da macina. L’edificio, a pianta quadrata su due livelli e tetto a quattro falde, fu ampliato nel 1947. Conserva tre coppie di macine con relativi telai lignei, due attivate da una ruota esterna a cassette in ferro, ed una terza azionata elettricamente. L’attività è cessata nel 1964 circa” (1).

(1) Flavia De Lucis, Alberto Morselli, Lorenza Rubin, Aqua masnada : mulini e mugnai dell’Appennino reggiano e parmense, Reggio Emilia, C.P.C.A., 1990, p. 279-80, n. 60.

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Mulino di Setterone (Bedonia)

In una stretta valle nei pressi del villaggio di Setterone nell’alta Val Taro sorge questo mulino ancora in piedi nonostante sia abbandonato da metà anni settanta.
Prendeva acqua dal Rio Pontonenero, affluente del più ampio torrente Sissola che si getta nel Taro in località Ponte Strambo.
Dal lato della valle verso Setterone per attraversare il canale era stato costruito, appresso il mulino, un ponticello con putrelle in ferro, ora divelte dalla forza dell’acqua.
Il trasporto dei cereali, delle castagne e della farina macinata poteva avvenire soltanto a spalle o a dorso di animali essendo i sentieri troppo stretti e ripidi per consentire il transito con carri trainati. Il mulino era attivo tutto l’anno macinava grano, granoturco e castagne.
Secondo la testimonianza di un abitante di Setterone il mulino in certi periodi lavorava anche di notte ed era di proprietà del signor Manfredi Giovanni abitante a Strepeto.
Il mulino … era azionato da una grande ruota verticale in ferro … L’edificio si compone di tre corpi giustapposti in linea di altezze diverse, coperti a capanna con lastre di pietra … compare nella cartografia IGM del 1936 (f. 84 NE)” (1)


(1) Flavia De Lucis, Alberto Morselli, Lorenza Rubin, Aqua masnada : mulini e mugnai dell’Appennino reggiano e parmense, Reggio Emilia, C.P.C.A., 1990, p. 265, n. 34

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Mulino Biolzi (Bedonia, loc. Monti)

Mulino dell’Aiutante o Biolzi rio delle Gerre – loc. Tavernei di Monti.
L’antico mulino, ancora utilizzato per uso familiare, sorge sulla sinistra del rio delle Gerre da cui è alimentato. L’opifcio compare nella mappa catastale del 1823 denominato Mulino dell’Ajutante di proprietà Aramini Don Giuseppe e classificato molino a due ruote (1).
Appartenne alla famiglia Aramini fino al 1890 quando passò ai fratelli Scarsella e dopo poco alla famiglia Rossi per aggiudicazione in asta pubblica (2).
Dal 1923 è di proprietà della famiglia Biolzi (2).
L’edificio, a corpi giustapposti in linea in muratura di pietrame, sviluppa una pianta rettangolare articolata su due livelli.
Conserva tre coppie di macine azionate da una ruota esterna del diametro di m. 10.
L’acqua per il suo funzionamento è raccolta nella gora o bottazzo situata a monte dell’edificio e inviata alla ruota per mezzo di una doccia metallica.
L’opificio è censito senza toponimo nella cartografia IGM del 1936 e con la denominazione di Mulino Biolzi in quella regionale del 1976.

Scheda in:
Flavia De Lucis, Alberto Morselli, Lorenza Rubin, Aqua masnada : mulini e mugnai dell’Appennino reggiano e parmense, Reggio Emilia, C.P.C.A., 1990, p. 270, n. 60
Note:
(1) Archivio di Stato Parma, Catasto Cessato, Bedonia, Sez. X, part. 529.
(2) Genio Civile Parma, Derivazioni Acque Pubbliche, III BI 197.
(3) IGM F 84 IV SE e CTR 215080.

 

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Street view

Mulino Panegù (Bedonia, loc. Zanara di sopra)

Collocato sulla destra orografica del rio dei Pasti, sulla strada che sale a Tornolo. Il mulino conserva due coppie di macine azionate da ruota in ferro. L’edificio, ristrutturato nel 1920, si sviluppa su due livelli e comprende anche l’abitazione. Nella mappa catastale del 1824 è denominato Mulino di Bolè mentre, con il toponimo Mulino Panegù compare nella mappa IGM (1936). L’acqua derivata dal rio dei Pasti e dal rio di Fontanellà era raccolta in una vasca (mt. 4,40×3,00, 1 mt. di prof.), posta alle spalle del mulino. L’impianto era ancora attivo negli anni ’60 (prop. Cesare Federici).

Fonti e bibliografia:
Archivio di Stato (PR), Catasto Cessato, Compiano, Sez. G, part. 264
IGM, F 84 III NE (levata del 1936);
Flavia De Lucis, Alberto Morselli, Lorenza Rubin, Aqua masnada : mulini e mugnai dell’Appennino reggiano e parmense, Reggio Emilia, C.P.C.A., 1990, p. 266, n. 43

 

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Street view

Mulino di Agnidano (Borgo Val di Taro)

Edificio in muratura di pietrame con angolari a grossi blocchi riquadrati, si trova sulla destra orografica del canale Agnidano. Conserva traccia del supporto della ruota in orizzontale. Nelle immediate prossimità si incontra il sentiero 833:

Fonti e bibliografia:
Archivio di Stato (PR), Catasto Cessato Borgotaro, Sez. T, part. 147
IGM, F 84 II NE (levata del 1936);
Flavia De Lucis, Alberto Morselli, Lorenza Rubin, Aqua masnada : mulini e mugnai dell’Appennino reggiano e parmense, Reggio Emilia, C.P.C.A., 1990.

 

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Mulino Berosi (Isola di Compiano)

“L’antico mulino, ancora funzionante, sorge all’interno dell’abitato di Isola.
E’ presente nella mappa catastale del 1824 di proprietà di Saccardi Antonio di Isola e classificato mulino a tre ruote.
E’ censito nella carta idrografica del 1888 con la denominazione di Molino Saccardi e senza toponimo nella cartografia IGM del 1936. Dalla relazione inviata in quell’anno al Genio Civile si apprende che il mulino si valeva “… di una derivazione dal Taro con incile sulla sponda destra in località detta Chiesa d’Isola” ed un canale di circa centosettanta metri. Le macine in numero di tre, … azionate da retricini, erano contenute in un vano al pianterreno.
L’acqua uscente dal mulino anziché essere restituita al Taro proseguiva per un canale e andava ad azionare i mulini del Tognetto e Ferasco. L’opificio attualmente di proprietà Berosi, si vale di due coppie di macine con paramenti e tramogge di legno della ditta Baldeschi-Sandreani di Cantiano.
I paramenti sono azionati da una turbina che ha sostituito le originarie. Secondo la testimonianza del mugnaio fu applicata anche una ruota esterna a cassette in legno poi soppressa perché giudicata inadatta per le caratteristiche dell’impianto” (2).

Note:
(1) Archivio di Stato (PR), Catasto Cessato I, Sez. I, part. 1.114
(2) Flavia De Lucis, Alberto Morselli, Lorenza Rubin, Aqua masnada : mulini e mugnai dell’Appennino reggiano e parmense, Reggio Emilia, C.P.C.A., 1990. p. 277, n. 108.

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Street view

Mulino dei Trufelli (Tornolo, loc. Casale)

Si trova sulla destra del Rio dei Mulini (Casale Val Taro di Tornolo), in prossimità delle “ville” dei Brigati e dei Truffelli. L’accesso più facile è dal sentiero che parte dai Brigati indicati come “Squeri” nella Carta Tecnica Regionale.
Era un mulino a ruota verticale, funzionante a caduta d’acqua, con due derivazioni, dal rio dei Mulini e da un suo vicino affluente di destra. Serviva per macinare frumento e altri grani, melica e castagne
Attualmente è crollato il tetto ed è in rovina.
“L’edificio è in sasso a pianta quadrata su un unico livello e tetto a due falde in lastre di pietra. L’impianto è costituito da tre coppie di macine per frumento, castagne e melica, azionate da una ruota verticale in ferro. Il ‘Mulino con una ruota’ figura nella carta catastale del 1824 (1) di proprietà di Carmeli Francesco; compare senza toponimo nella cartografia IGM del 1936” (2).

Note:
(1) Archivio di Stato (PR), Catasto Cessato I, Sez. I, part. 1.114
(2) Flavia De Lucis, Alberto Morselli, Lorenza Rubin, Aqua masnada : mulini e mugnai dell’Appennino reggiano e parmense, Reggio Emilia, C.P.C.A., 1990. p. 261, n. 16.

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Mulino Giambruni (Tornolo, loc. Vannini di Casale)

Ex mulino di proprietà del fu Carmeli Giovanni detto Giambruni, collocato sul Rio dei mulini in prossimità della località Vannini di Casale Val Taro (Tornolo).
Si tratta di un vecchio mulino per lungo tempo abbandonato e abbastanza di recente ristrutturato, conservando la ruota e il condotto di adduzione e adattandolo a casa delle vacanze. Accessibile con un breve percorso nel bosco di castagni.

 

“L’impianto, costituito da una sola macina, è azionato da una ruota verticale in ferro … e figura già esistente nel 1824” (1) (2).

Note:
(1) Flavia De Lucis, Alberto Morselli, Lorenza Rubin, Aqua masnada : mulini e mugnai dell’Appennino reggiano e parmense, Reggio Emilia, C.P.C.A., 1990, p. 261.

(2) Archivio di Stato di Parma, Catasto cessato, Tornolo, Sez. I, part. 1169)

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Bibliografia e sitografia

A cura di R. Montali ultimo aggiornamento 29 ottobre 2019 BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA Architetture Architettura spontanea dell’Appennino parmense, a cura di E. Dall’Olio …(et al.), Parma, [1975?]. [Nel sistema bibliotecario parmense]          [Nella biblioteca CAI sez. di Parma] Giuliano… (LEGGI TUTTO)