L’appellativo è sinonimo di guerra per un “castello di gran comando alla cui dipendenza erano grosse ville” (1) fondato sul Groppo a ridosso della Cappella di S. Lorenzo, sulla punta principale del dirupo da cui si domina la vallata della Parma, chiamata tuttora la torre. Il castello passò dalla Canonica di Parma al Comune, quindi ai Rossi che ne furono investiti dall’imperatore Sigismondo e riconfermati dai Duchi Sforza; nel 1420 il castello era in rovina e nel 1593 il dominio passò alla Camera Ducale.
La potenza feudale è velata ancora sotto le poche ardite costruzioni in pietra e la brulla piattaforma del forte maniero; i portali in pietra arenaria di antica decorazione e i passaggi a volta testimoniano l’antica datazione. Le bellezze naturali del luogo sono costituite dalle praterie del Monte Cavalcalupo (a 1 ora di cammino a piedi) e dai giacimenti di amianto verdicchio con lucentezza serica a Costa Besdana e a Madon di Lame. Di particolare interesse architettonico e culturale è la Chiesa di S. Lorenzo ricordata per la prima volta nel 995 assieme al “castrum”, ma come il castello andò presto in rovina. L’attuale è assai più modesta e più a valle.
Bibliografia:
(1) Angeli
(2) E. Dall’Olio, Itinerari turistici della provincia di Parma vol. 1, Artegrafica Silva, p.155.
L’abitato si trova nell’area di passaggio di una delle Vie Storiche dell’Emilia-Romagna, la Via Longobarda, che collega la pianura Padana al mare ligure-tirreno, attraversando due Parchi regionali e uno nazionale, e ricadendo per buona parte dentro l’area MAB-UNESCO.
Informazioni aggiuntive
Classe tipologica | |
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Tipologia Beni storici | |
Vallata | |
Comune | |
Località | |
Coordinate Geografiche | 44°31'31.3"N 10°06'17.2"E, 44.525360, 10.104790 |
Collegamenti | |
Epoca | Medioevo |
Data sopralluogo | 06/03/2020 |
Rilevatore / compilatore |