I Termini di confine

COS’E’ UN TERMINE DI CONFINE
Gazzetta di Parma 21 lug. 2013

a cura di Albino Calori

Il confine – sia esso tra due privati, tra due Enti o tra sue Stati – è il sito che più coinvolge e fa discutere i soggetti che “si affacciano” su questo limite.
Nello stesso tempo, la “terra di confine” ha sempre avuto un marcato interesse, un fascino tutto suo, senza dubbio unico.
È anche di origine antica l’uso di porre, sotto i Termini di pietra, carboni, cenere, ossa, ecc. come segni di riconoscimento in caso di rimozioni illecite.
Una lunga e ricca storia di architettura la possiamo leggere sui Termini di Confine rinvenibili nella vicina Lunigiana, terra da sempre frazionata in tanti possedimenti ed ancor più quando i Ducati (Parma e Modena) si accorsero che uno sbocco al mare avrebbe molto beneficiato la loro economia.
I Termini di Confine ducali parmensi sono immersi in un vespaio di pietrisco per più di metà ed alla sommità portano una testa arcuata su cui è tracciata una linea direzionata verso il successivo Cippo (quindi, non necessariamente secondo l’andamento del confine); il parallelepipedo mostra nelle due facce maggiori il logo del Ducato, sulle facce minori l’anno della Disposizione Ducale del posizionamento ed il numero d’ordine:  ne  esce  la carta d’entità del Cippo, la sua chiave di riconoscimento.

Dove sono i Termini di Confine.
Il Termine di Confine  ducale  segnava,  a quei tempi, il limite del territorio appartenente ai Ducati di Parma rispetto all’Austria, alle Isole del Po, a Modena, alla Toscana, alla Sardegna (Regno che aveva inglobato la Repubblica di Genova).
Sul crinale appenninico tosco-emiliano arrivava la divisione tra il Granducato di Toscana e la Repubblica di Genova mediante Termini di confine in pietra, cilindrici, posizionati nel 1780.
Maria Luigia pensò pertanto di adeguarsi a quest’innovazione e progettò con gli Stati confinanti l’ubicazione di Cippi confinari in punti significativi che vennero progettati e legificati a disegnare l’andamento della spezzata che rappresenta il confine di Stato, quindi principalmente dove la linea cambia più o meno vistosamente il suo corso (La legge di Maria Luigia). Ma molta attenzione venne data alle anticime dei monti, come ai contesti morfologici e viari.
In quest’ultimo caso i Termini possono fungere contemporaneamente da pietre miliari, il che accade quando il confine attraversa una strada internazionale importante. Ne abbiamo esempio sul Passo della Cisa, sul Passo del Mazzolino, sul Passo del Cirone, sul Passo della Colla.

In particolare dal Passo della Colla  o  Foce dei Tre Confini – che si trova in costa dell’importantissimo  e  stupendo Monte Gottero- passa una delle più antiche strade italiane, la Via Regia, tratturo preistorico, la strada più breve che univa Milano con Roma, successivamente surclassata dalle prepotenze di Bologna e Firenze.
Ovviamente i Termini di confine ducali seguono linee che non sempre corrispondono all’attuale provincia di Parma: le eccezioni più eclatanti sono rappresentate dal territorio di Guastalla, di Bazzano e di Scurano.
Gli antichi Cippi oggi rinvenibili soffrono dell’ingiuria degli anni; molti mancano, trafugati o dimenticati. 

MAPPA DEI CIPPI

Bibliografia:

Raccolta delle Leggi per gli Stati di Parma, Piacenza e Guastalla, dell’anno 1829, Semestre I, Tomo Unico;
E. Guzzoni, “Sentinelle di crinale, alla ricerca di antiche testimonianze. I termini di confine – serie 1828- tra il Ducato di Parma e il Granducato di Toscana” Il Bollettino. Comitato scientifico centrale, CAI, 2021, p. 43-53.
E. Guzzoni, V. Orlandini, “Sentinelle di crinale, alla ricerca di antiche testimonianze. I termini di confine – serie 1823 – tra il Ducato di Parma e lo Stato Sardo” Il Bollettino. Comitato scientifico centrale, CAI, 2023, p. 88-97.