“L’opificio inserito in un piccolo borgo di case risalenti al XVIII sec., fu costruito nel 1834 da Ferrari Pietro ed è censito nella Carta Idrografica del 1888 come molino a follo, L’edificio, ristrutturato ad abitazione, conserva parte delle opere di alimentazione e l’arco di uscita delle acque dove alloggiano due ruote orizzontali a mescoli. Nel 1875 il mulino apparteneva ai Ferri e nel 1888 ai Ferrari ” (1).
Attualmente è di proprietà della famiglia Ferrari ed è rimasto in attività fino al 1979 con il suo ultimo mugnaio, Ettore Ferrari.
Il mulino si trova nell’area di passaggio di una delle Vie Storiche dell’Emilia-Romagna, la Via Longobarda, che collega la pianura Padana al mare ligure-tirreno, attraversando due Parchi regionali e uno nazionale, e ricadendo per buona parte dentro l’area MAB-UNESCO.
(1) F. De Lucis, A. Morselli, L. Rubin, Aqua masnada : mulini e mugnai dell’Appennino reggiano e parmense, Reggio Emilia, C.P.C.A., 1990, p. 214, n. 6..
Fonti archivistiche:
ASPR, Fabbriche Acque Strade, Molini, busta 81;
CIDIR 1888, p. 102, n. 208;
GCPR, Derivazione acque pubbliche, III BU 62.
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Informazioni aggiuntive
Classe tipologica | |
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Tipologia Beni storici | |
S. Tipologia | |
Vallata | |
Comune | |
Località | |
Collegamenti | |
Quota | 464 mt. |
Epoca | XIX sec. |
Destinazione d'uso storica | Mulino |
Destinazione d'uso attuale | Abitazione |
Stato di conservazione | |
Rilevatore / compilatore | |
Data sopralluogo | 08/11/2020 |