Castello di Pietramogolana (Berceto)

Lo sperone di roccia è stato sede di insediamenti già a partire dall’VII secolo, grazie alle sue caratteristiche di luogo naturalmente fortificato alla confluenza del Mozzola con il Taro. Pietramogolana viene infatti menzionata per la prima volta in un documento del 624 d.C. di una sentenza del re longombardo Bertarido. Il castrum compare invece nel 1022, quando il Vescovo di Parma ne concede l’investitura a Begarello Platoni. Nel 1210 venne fatto ricostruire dal vescovo Obizzo, con l’aiuto degli abitanti di Casacca e di Pagazzano. A partire dal Duecento, Pietramogolana rientra nei più vasti conflitti tra Vescovo e Comune di Parma, tra Comune e Impero e nel 1240 Federico II ne investì Oberto Pallavicino. A causa delle lotte tra guelfi e ghibellini, si alternarono per tutto il Trecento diverse signorie. Anche il Quattrocento vede un susseguirsi di signorie sul castello, occupato dai Rossi nel 1414, a cui quattro anni dopo viene tolto da Iacopo Terzi e nel 1431, il feudo fu assegnato dal Duca di Milano a Nicolò Piccinino. Qualche decennio dopo, tornato in possesso del vescovo di Parma, il castello fu scambiato in cambio di terreni con Stefano Sanvitale, alla cui famiglia rimase fino al 1627, quando venne acquistato da Cornelio Palmia, per finire poi alla Camera Ducale nel 1740. Della rocca restano oggi solo pochi resti, difficilmente raggiungibili, situati sulla cima dello sperone roccioso e ben visibili dall’autostrada della Cisa: la torre, i resti della porta d’accesso al recinto  posta sopra la chiesa nuova e la cisterna per la raccolta dell’acqua sul lato verso il fiume.

(1) E. Dall’Olio, Itinerari turistici della Provincia di Parma, Vol. II, Parma 1975, p. 150
(2) G. Cervi, Guida all’Appennino parmense, Battei, Parma 1987, p. 214.
(3) M. Calidoni, M.C. Basteri, G. Bottazzi, C. Rapetti, S. Rossi, Castelli e borghi, alla ricerca dei luoghi perduti del medioevo a Parma e nel suo territorio, MUP Editore, Parma 2009.

Il castello si trova nell’area di passaggio di una delle Vie Storiche dell’Emilia-Romagna, la Via Longobarda, che collega la pianura Padana al mare ligure-tirreno, attraversando due Parchi regionali e uno nazionale, e ricadendo per buona parte dentro l’area MAB-UNESCO.

 Street view

 

Informazioni aggiuntive

Classe tipologica

Tipologia

Vallata

Comune

Località

Collegamenti

Coordinate Geografiche

44°35'27.30"N 9°57'19.00"E (44.590917, 9.955278)

Quota

509 mt.

Data

XIII° sec.

Proprietà

privata

Stato di conservazione

Destinazione d'uso storica

Fortificazione

Destinazione d'uso attuale

Ruderi in abbandono

Data sopralluogo

05/05/2017

Ultimo aggiornamento

08/04/2020