Si tratta di 3 singolari edifici in pietra posti a monte della frazione di di Case Sozzi ed allineati fra di loro e con l’abitazione principale dell’allora proprietario dell’intero podere che li conteneva, quasi a formare una sequenza prospettica.
“Si tratta di edifici di varia fattura, classificati come chiostri, disseminati nei boschi circostanti la frazione, per tantissimi anni celati agli appassionati di luoghi inconsueti e di alto impatto emotivo.
Fra i manufatti di Case Sozzi spicca un «casotto» risalente alla prima metà del XIX secolo. La bellezza di questa costruzione – spiega Patrizia Arduini – è dovuta all’eleganza della forma slanciata, alla presenza della parte terminale a cupola sorretta da un ultimo livello di forma ottagonale, con aperture su ogni lato, inscritto nel quadrato dei piani sottostanti e separato da uno sporgente cornicione a riseghe”. (1)
Il loro utilizzo è molto probabilmente legato alla conduzione del fondo, come rimesse attrezzi o come essicatoi. Una visione più romantica (ed il periodo storico lo fa presupporre) porta a pensare che questi piccoli edifici di graziosa fattura potessero essere utilizzati anche come luoghi di delizia per la famiglia Ottocentesca ed i loro ospiti.
Bibliografia e note:
(1) V. Straser, “FAI: i gioielli di Valmozzola diventano luoghi del cuore”, Gazzetta di Parma, 23 febbraio 2011.
Informazioni aggiuntive
Tipologia Beni storici | |
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Vallata | |
Comune | |
Località | |
Epoca | XIX |
Proprietà | privata |
Stato di conservazione | |
Destinazione d'uso attuale | Edificio abbandonato |
Rilevatore / compilatore | |
Data sopralluogo | 27/01/2020 |