Maestà S. Michele Arcangelo (Monchio delle Corti, loc. Riana)

L’immagine dell’arcangelo è proposta da una figura realizzata ad intaglio poco rilevato, ma fortemente dinamica, con cotta sagomata, schinieri, mantello, scudo crucisegnato e spada fiammeggiante, colta nell’atto di schiacciare sotto i piedi il drago-demonio in sembianze umane. Il Bertello, la cui attività nell’area di nostro interesse è documentata da questa sola formella, si rivela esecutore di provate capacità tecniche, ma sostanzialmente privo di estri inventivi che appartengano a pieno diritto alla sua personale fantasia creativa. (1)

La lastra devozionale, si trovava un tempo innestata in un tabernacolo a conci di arenaria rigorosamente squadrati, con mensola e tettuccio e due spioventi in marmo, in località “Al Matren” sul sentiero che da Casarola porta a “La Startera”. La troviamo invece oggi collocata su un pilastrino sul sentiero che da Riana porta a Groppo Sovrano

ISCRIZIONE: (sulla base della formella) SAN MICHELE ARCANGELO/PREGA PER TUTTI NOI;(firmata nell’angolo inferiore sisistro) E.BERTELLO

Formella in marmo apuano cm. 42×24; altezza da terra mt. 2; Orientamento NE.

STATO DI CONSERVAZIONE: buona, alterazioni cromatiche e modesta colonizzazione biologica.

BIBLIOGRAFIA:
(1) Anna Mavilla, Le Maestà dell’alta Val Parma e Cedra, Ravenna, Longo, 1996: p. 143 n.3.13
Caterina Rapetti, Marco Fallini, Per antiche strade: immagini di devozione lungo la Val Parma, Parma, Silva, 2002: p. 171

La maestà si trova nell’area di passaggio di una delle Vie Storiche dell’Emilia-Romagna, la Via di Linari, che collega la città di Fidenza all’abazia di Linari nei pressi del Lagastrello, sulle orme degli antichi pellegrini. Parallela alla Via Francigena, la Via di Linari si congiunge con diversi cammini in zona di crinale che proseguono verso Pontremoli, Lucca, Roma.

 

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