L’antico opificio era originariamente classificato nella mappa catastale del 1825 come mulino a due ruote, con meccanismo a ruote orizzontali, intestato a Giovan Battista Strinati. Il mulino era di proprietà Strinati anche nel 1928, quando i quattro palmenti presenti all’interno dell’opificio erano azionati grazie ad un sistema a turbina.
Lo stabile fu acquistato dall’attuale proprietario circa 25 anni fa dopo che il precedente maneggio ivi locato (presente al momento del primo censimento di Aqua Masnada) fallì. Il locale è stato riconvertito ad abitazione privata e non presenta macine nel locale adibito ma è ben conservata l’area voltata dove risiedevano le ruote orizzontali.
Flavia De Lucis, Alberto Morselli, Lorenza Rubin, Aqua masnada : mulini e mugnai dell’Appennino reggiano e parmense, Reggio Emilia, C.P.C.A., 1990
ASPR, CCI, Bardi, Sez. N., part. 1371
CIDR, 1888, p.54, n. 482
IGM F 84 IV NE
GCPR, Derivazioni Acque Pubbliche, III BI 244
Informazioni aggiuntive
Classe tipologica | |
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Tipologia Beni storici | |
S. Tipologia | |
Comune | |
Località | |
Vallata | |
Quota | 435 mt. |
Epoca | XIX Sec. |
Proprietà | privata |
Stato di conservazione | |
Destinazione d'uso attuale | Abitazione |
Destinazione d'uso storica | Mulino |
Rilevatore / compilatore | |
Data sopralluogo | 16/08/2019 |