Il mulino compare sulle mappe catastali del 1825, classificato come mulino a tre mole. In seguito, nella Carta Idrografica del 1888 compare per la prima volta con la nominazione “Mulino Belli”. Derivava le acque sia dal torrente Ceno che dal Toncina per il suo funzionamento.
Nel 1929 i quattro palmenti, ospitati in un unico vano al piano terra, erano alimentati da un sistema a turbina.
Oggi del mulino, disattivato almeno dagli anni ’50 del secolo scorso, rimangono solo le tracce degli elementi di captazione delle acque. A memoria dell’importanza dell’impianto permane il caseggiato, sorto in prossimità ed in funzione del mulino stesso.
Flavia De Lucis, Alberto Morselli, Lorenza Rubin, Aqua masnada : mulini e mugnai dell’Appennino reggiano e parmense, Reggio Emilia 1990
ASPR, CCI, Bardi, Sez. A, part. 2018.
IGM F 84 I NO.
CIDR 1888, p, 56, n. 496
Informazioni aggiuntive
Classe tipologica | |
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Tipologia Beni storici | |
Comune | |
Località | |
Vallata | |
Coordinate Geografiche | 44°36'41.5"N 9°42'28.5"E |
Epoca | XIX sec. |
Proprietà | privata |
Stato di conservazione | |
Destinazione d'uso attuale | Abitazione |
Destinazione d'uso storica | Mulino |
Rilevatore / compilatore | |
Data sopralluogo | 25/07/2019 |