Le prime tracce scritte riguardanti questo manufatto compaio nei fogli dell’Archivio di Stato di Parma che documentano la domanda di costruzione dell’opificio da parte di Bucci Paolo, risalente all’anno 1839.
Molino di Casola sorge alla sinistra dell’omonimo rio e si presenta come una costruzione di due piani in sasso a pianta rettangolare e con tetto a due falde. Le due macine erano posizionate al piano terra ed il loro funzionamento era affidato ad una coppia di ruote a ritrecine che, fino alla fine degli anni ’80, venivano utilizzate saltuariamente per l’alimentazione animale.
L’edificio è attualmente riconvertito ad abitazione privata. Nonostante i recenti interventi di restauro che si notano osservando la copertura, le gronde e gli infissi del manufatto, rimangono ancora visibili l’originaria muratura in sasso utilizzata per la costruzione dell’mulino, oltre ad alcune tracce del canale di derivazione e degli archi che ospitavano le ruote a ritrecine.
Bibliografia:
Flavia De Lucis, Alberto Morselli, Lorenza Rubin, Aqua masnada : mulini e mugnai dell’Appennino reggiano e parmense, Reggio Emilia 1990
ASPR (Archivio di Stato di Parma), Fabbriche Acque e Strade, Mulini, busta 81
IGM F 85 IV SE
CTR 217060
Il mulino si trova nell’area di passaggio di una delle Vie Storiche dell’Emilia-Romagna, la Via di Linari, che collega la città di Fidenza all’abazia di Linari nei pressi del Lagastrello, sulle orme degli antichi pellegrini. Parallela alla Via Francigena, la Via di Linari si congiunge con diversi cammini in zona di crinale che proseguono verso Pontremoli, Lucca, Roma.
Informazioni aggiuntive
Classe tipologica | |
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Tipologia Beni storici | |
S. Tipologia | |
Vallata | |
Comune | |
Località | |
Collegamenti | |
Quota | 755 mt. |
Epoca | XIX Sec. |
Proprietà | privata |
Stato di conservazione | |
Destinazione d'uso attuale | Abitazione civile |
Destinazione d'uso storica | Mulino |
Rilevatore / compilatore |