Mulino Strinati (Bardi)

Nella mappa catastale del 1825 Mulino Strinati era classificato come “Mulino da grano” intestato a Gian Battista ed Antonio Strinati. Già alla fine degli anni ’80 l’opificio, che originariamente comprendeva due coppie di macine azionate da ruote a ritrecine, era disattivato da anni.

Il fabbricato ha subito dei lavori di restauro ed attualmente si presenta come abitazione privata. I segnali sulla struttura che indicano la passata presenza di un mulino sono nella facciata est dell’edificio dove si possono ancora vedere i conci in pietra posizionati a formare gli archi di scarico appartenenti al vano dei ritrecini. Inoltre, adiacente al lato est del fabbricato, è tuttora presenta il canale di derivazione delle acque con la paratoia.

Osservando la facciata esterna si può notare che è ben evidente l’utilizzo di tre diversi materiali costruttivi corrispondenti ad altrettante epoche: la parte più bassa dell’edificio, comprendente anche il vecchio vano dei ritrecini, è in pietra squadrata grigia; la parte centrale è in pietra sbozzata locale; mentre la porzione sottostante al tetto, frutto di un recente restauro, è in laterizio.

bibliografia

Flavia De Lucis, Alberto Morselli, Lorenza Rubin, Aqua masnada : mulini e mugnai dell’Appennino reggiano e parmense, Reggio Emilia, C.P.C.A., 1990, p. 313.

 

Informazioni aggiuntive

Classe tipologica

Tipologia Beni storici

S. Tipologia

Comune

Vallata

Stato di conservazione

Destinazione d'uso storica

Mulino

Destinazione d'uso attuale

Abitazione civile

Proprietà

privata

Rilevatore / compilatore

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