Chiesa di San Michele Arcangelo (Albareto, loc. Gotra)

La chiesa rivela la sua antichità con l’intitolazione a San Michele Arcangelo, che fa presumere la sua origine in epoca longobarda.
L’impianto è di tipo longitudinale a navata unica con tre cappelle laterali per lato, soffitto a cassettoni e bifore nella porzione sommitale per dare luce all’interno; la zona absidale, definita dall’arco trionfale, si arricchisce per la presenza del deambulatorio semicircolare scandito da pilastri collegati da archi.

La facciata dall’evidente richiamo allo stile romanico emiliano è a salienti, con spioventi a diverse altezze realizzati con struttura lignea e manto in tegole marsigliesi. E’ arricchita da paraste sui muri d’ambito, da un rosone circolare, da archetti pensili e da un pròtiro costituito da 2 colonne corinzie che proteggono il portale d’ingresso bugnato con lo stemma del giglio dei Farnese (fine ‘600). Svetta dietro il prospetto principale il campanile e completa l’impianto la canonica addossata sul fianco.

Interiormente, sul catino figura un mosaico con i simboli eucaristici, sul fondo dell’abside la statua di S. Michele Arcangelo, nella Cappella della Madonna il trittico seicentesco illustrante i Misteri del Rosario. Ragguardevole è il fine altar maggiore in marmo di Carrara (datato 1871) con sopra una pregevole croce in stile impero (metà del ‘800) e i calici e alcuni paramenti (secoli XVII-XVIII). Appartengono alla chiesa anche un frammento di pietra con croce, martello e tenaglia nel muro del sagrato ed una croce in arenaria (XIV-XV sec.), murata sulla vecchia canonica.

Bibliografia:
G. Cirillo, G. Godi, Guida artistica del parmense volume II, Artegrafica Silva, Parma
E. Dall’Olio, Marco Pellegri, Architettura Spontanea dell’appennino parmense vol.
E. Dall’Olio, Itinerari Turistici della provincia di Parma vol.2, Artegrafica Silva, Parma

Sitografia:
http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/ consultato in data 09/07/2020.

La chiesa si trova nell’area di passaggio di una delle Vie Storiche dell’Emilia-Romagna, la Via dei Remi, che attraversando l’Appennino per sentieri e carraie collega Borgotaro a Levanto, in Liguria.

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