Sorgeva originariamente un centinao di metri più a nord dell’attuale che ha visto la luce nel 1661. (1)
“La chiesa viene menzionata nel Rotulus Decimarum della Diocesi di Parma alle dipendenze, però, del Monastero di Vallombrosa (a. 1230).
Presenta facciata a capanna intonacata e delimitata da un ordine gigante di lesene, coronata da una cornice a dente di sega lungo il profilo superiore e da due pigne alle estermità.
In posizione distaccata dalla chiesa, in prossimità del muro di recinzione, si trova il massiccio campanile, in pietra a vista, a pianta quadrata. Esso è ripartito verticalmente da due piccole cornici, in tre moduli: il basamento, dal profilo leggermente rastremato; la parte centrale, con sfondati dal profilo mistilineo; e la cella campanaria, aperta da quattro monofore e conclusa da un cornicione liscio aggettante. Al di sopra, la cuspide appoggia su una lanterna ottagonale ed è circondata da quattro guglie.
Si accede all’interno attraverso un portale ad arco a tutto sesto sormontato da un’alta monofora ad arco acuto. La navata unica ha forma rettangolare ed è divisa da lesene in tre campate. Nella prima campata si trovano due nicchie. In corrispondenza della campata centrale, coperta da volte a crociera, si aprono due cappelle laterali, coperte da volte a botte lunettate. L’abside è a pianta quadrata ed è coperta da volta a botte unghiata”. (2)
“Di discreto effetto l’interno (verso il 1661), con radi stucchi (fine ‘600-primi decenni del ‘700); nel vano a sin., confessionale molto rozzo (1762); nella cappella seguente bel tabernacoletto (primi decenni del ‘600) con dipinti il Cristo risorto, S. Giustina e S. Cipriano. Nel presbiterio a sinistra, di qualità la Madonna con Bimbo, i SS. Giustina e Antonio Abate, ascrivibile senz’altro a Giovanni Bolla (circa fine ‘600); di fronte San Luigi Gonzaga in preghiera, con la corniceoriginale, identificabile presumibilmente con uno dei due quadri commissionatia Luigi Vigotti da Maria Luigia nel 1843 e nel ’44, poi ereditati da Leopoldo d’Austria che li donò.
Alla parte di fondo, la scadente pala del 1664 sembra utile per datare l’anconetta sottostante (che probabilmente la conteneva) di arte locale; ora manomessa, assemblata con un tabernacolo e un gradino d’altare.
A sinistra, snervato S. Cuore (circa metà ‘800″. (3)
(1) E. Dall’Olio, “Itinerari turistici della Provincia di Parma”, Artegrafica Silva, Parma, 1975, p.198
(2) http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/
(3) (2) Giuseppe Cirillo, Giovanni Godi, Guida artistica del Parmense, Parma : Artegrafica Silva, ©1986, 368 p. : ill. ; 24 cm, vol. 2°, p. 240.
Bibliografia: 1.Le trame della storia fra ricerca e restauro, a cura di Lucia Fornari Schianchi, Parma, Grafiche Step, v. 2, p. 395.
2. Giuseppe Cirillo, Giovanni Godi, Guida artistica del Parmense, Parma : Artegrafica Silva, ©1986, 368 p. : ill. ; 24 cm, vol. 2°, p. 239-240.
Si trova nell’area di passaggio di una delle Vie Storiche dell’Emilia-Romagna, la Via Longobarda, che collega la pianura Padana al mare ligure-tirreno, attraversando due Parchi regionali e uno nazionale, e ricadendo per buona parte dentro l’area MAB-UNESCO.
https://scn.caiparma.it/la-via-longobarda/
Informazioni aggiuntive
Classe tipologica | |
---|---|
Tipologia Beni storici | |
Iconografia | |
Comune | |
Località | |
Vallata | |
Coordinate Geografiche | 44.520605, 10.158440 |
Quota | 655 |
Epoca | XIX Sec. |
Data | 1861 |
Proprietà | ecclesiastica |
Destinazione d'uso attuale | Chiesa |
Destinazione d'uso storica | Chiesa |
Stato di conservazione | |
Data sopralluogo | 22/05/2021 |
Rilevatore / compilatore |