Fontana e lavatoio di Sesta_SCHEDA DI RESTAURO

SCHEDA DI RESTAURO

L’intervento di manutenzione e restauro della storica fontana rotonda di Sesta e del suo lavatoio prevede una preventiva rimozione della microflora che nel tempo ha colonizzato soprattutto la fontana (alghe, licheni, muschi) con l’applicazione di una soluzione che ne determinala devitalizzazione.
TALE SOLUZIONE DEVE NECESSARIAMENTE AGIRE ALMENO UNA QUINDICINA DI GIORNI E, PER POTER ESSERE EFFICACE, RICHIEDE ASSENZA DI ACQUA ALL’INTERNO DELLA FONTANA.
L’operazione, visto l’importante deposito, verrà ripetuta almeno due volte o tre, sino al raggiungimento di un adeguato grado di pulitura.
Successivamente si provvederà al consolidamento inorgani della matrice lapidea nelle zone dove sono visibili distacchi e de-laminazioni.Trascorsi 40 giorni dal trattamento consolidante, si procederà con consolidamento delle zone in distacco con iniezione di malta di calce naturale micronizzata o nano silice e cariche pozzolaniche, alla rimozione e/o riduzione dei depositi calcarei per quanto è possibile, con sistemi meccanici non abrasivi, a bassa pressione ed al trattamento protettivo inorganico delle superfici, caricato con idoneo agente biocida in solvente per il controllo della microflora.

L’intervento è stato autorizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza (prot. 1922 del 4.04.2023) e dal Comune di Corniglio (autorizzazione paesaggistica n. 04/2023 del 6.04.2023)

STATO DI CONSERVAZIONE PRIMA DEL RESTAURO

La fontana è costituita da una vasca circolare, con muro in masselli di pietra squadrata, ritmata da quattro parastine monolitiche; al centro della vasca si innalza un pilastro circolare modanato alla base e alla sommità, che riprende la configurazione delle quattro parastine della vasca, da cui fuoriescono i quattro getti d’acqua (tubi metallici).Il manufatto versa in discrete condizioni conservative.
Si osserva un vistoso e generale annerimento delle superfici, determinato da una cospicua presenza di biodeteriogeni (alghe, muschi, cianobatteri), unitamente a depositi calcarei concrezionati disomogenei.
Dalle patine spurie si intravede la perdita di coesione di alcune pietre, contraddistinte da delaminazioni e cadute di materiale originale circoscritte, soprattutto nella parte centrale del pilastro.

Il lavatoio è posizionato distante dalla fontana, leggermente più a valle della stessa ed è alimentato dal ‘troppo pieno’ della fontana. Il manufatto è costituito da grossi conci lapidei ben squadrati e lavorati a subbia; il registro superiore è formato da grosse pietre svasate, dal bordo stondato (tipo toro).

INTERVENTO DI RESTAURO (a. 2023)

FONTANA
– Trattamento biocida per la rimozione della microflora (alghe, licheni, muschi), tramite stesura di una soluzione biocida di benzalconio cloruro al 4% in acqua demineralizzata.
Trascorsi 15 gg. dall’applicazione, rimozione dei vegetali devitalizzati con getto d’acqua nebulizzata a bassa pressione.
L’operazione, visto l’importante deposito, verrà ripetuta almeno due volte o tre, sino al raggiungimento di un adeguato grado di pulitura.
– Consolidamento inorganico della matrice lapidea dove si presenta decoesa (verosimilmente nelle zone dove sono visibili i distacchi e/o delaminazioni), tramite applicazione di silicato di etile (Wacker BS OH100) a siringa in fessura e a pennello su tutta la superficie, sino a rifiuto.
– Trascorsi 40 giorni dal trattamento consolidante, consolidamento delle zone in distacco con iniezione di malta di calce naturale micronizzata o nano silice (Syton W30) e cariche pozzolaniche.
– Rimozione e/o riduzione dei depositi calcarei per quanto è possibile, con sistemi meccanici non abrasivi, a bassa pressione (microsfere di vetro 0-50 My).
– Trattamento protettivo inorganico delle superfici, caricato con idoneo agente biocida in solvente per il controllo della microflora (Biotin R in SIOX-5 RE10).

LAVATOIO
– Trattamento biocida per la rimozione della microflora (alghe, licheni, muschi), tramite stesura di una soluzione biocida di benzalconio cloruro al 4% in acqua demineralizzata.
Trascorsi 15 gg. dall’applicazione, rimozione dei vegetali devitalizzati con getto d’acqua nebulizzata a bassa pressione.- Rimozione e/o riduzione dei depositi calcarei per quanto è possibile, con sistemi meccanici non abrasivi a bassa pressione (microsfere di vetro 0-50 My).- Smontaggio della parte di lavatoio in dissesto e dopo aver stabilizzato l’area di appoggio, rimontaggio in anastilosi degli elementi lapidei smontati seguendo la tecnica originale, utilizzando malta di calce idraulica naturale NHL5 caricata con inerti di opportuna cromia e granulometria, a imitazione dell’originale.- Trattamento protettivo inorganico delle superfici, caricato con idoneo agente biocida in solvente per il controllo della microflora (Biotin R in SIOX-5 RE10).

L’intervento è stato autorizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza (prot. 1922 del 4.04.2023) e dal Comune di Corniglio (autorizzazione paesaggistica n. 04/2023 del 6.04.2023)

Manutenzione ordinaria:
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