La Maestà marmorea è custodita all’interno di un’edicola in laterizio sostenuta da un pilastro in pietre sbozzate. Il piccolo tabernacolo con copertura a due falde in tegole marsigliesi ha un’apertura ad arco su un vano di ridotte dimensioni che ospita la formella, saldamente adesa alla parete di fondo, riparandola dagli agenti atmosferici.
Come in molti altri casi la Maestà è posizionata in corrispondenza di un bivio, forse a scongiurarne eventuali spiriti ed avvenimenti nefasti che, nelle tradizioni antiche di svariate popolazioni di diceva avvenissero proprio in corrispondenza dei bivi o incroci di strade, o forse per la semplice funzione di punto di riferimento.
Sulla formella è rappresentata l’Annunciazione a Maria. Sulla sinistra della scena l’Arcangelo Gabriele, in piedi su volute di nubi, scende dal cielo tenendo in una mano un giglio, simbolo della purezza della Vergine.
Maria, inginocchiata davanti ad un leggio, come vuole la tradizione iconografica cristiana a partire dal XI secolo, riceve la notizia con le mani giunte in preghiera.
L’intenzione dello scalpellino non è di tipo naturalistico in quanto, nonostante una resa verosimile dei panneggi gonfiati dal vento, non vi è una ricerca emozionale tradotta sui volti delle due figure.
Sopra alle ampie ali dell’angelo si trova una colomba che scende verso la Vergine in una traiettoria di raggi di luce per simboleggiare la discesa dello Spirito Santo.
L’uso di rappresentare lo Spirito Santo nei panni del candido animale ha origini antichissime: già nei mosaici della basilica romana di Santa Maria Maggiore, risalenti appena al V secolo D.C. si può vedere la presenza di una colomba che vola in direzione della Vergine, rappresentata come un’imperatrice.
Lo stato di conservazione della formella è ottimo, anche grazie alla sua posizione riparata, così com’è lo stato di conservazione dell’edicola in mattoni, probabilmente restaurata nell’ultimo trentennio.
Bibliografia:
Maria Cristina Curti, Oratori Maestà e Fontane un itinerario d’ architetture minori, Parma, Luigi Battei, 1989
La maestà si trova nell’area di passaggio di una delle Vie Storiche dell’Emilia-Romagna, la Via di Linari, che collega la città di Fidenza all’abazia di Linari nei pressi del Lagastrello, sulle orme degli antichi pellegrini. Parallela alla Via Francigena, la Via di Linari si congiunge con diversi cammini in zona di crinale che proseguono verso Pontremoli, Lucca, Roma.
Informazioni aggiuntive
Classe tipologica | |
---|---|
Tipologia Beni storici | |
S. Tipologia | |
Iconografia | |
Comune | |
Località | |
Vallata | |
Collegamenti | |
Coordinate Geografiche | 44°34'28.5"N 10°19'50.5"E |
Quota | 335 m s.l.m. |
Stato di conservazione | |
Rilevatore / compilatore |