Maestà Madonna del Rosario e Santo vescovo (Monchio delle Corti, loc. Barbarasco)

“Nella formella a rilievo la Madonna, emergente da nubi con il Bambino ignudo fra le braccia, è colta nell’atto di apparire ad un Santo in abiti vescovili che impugna con la sinistra un pastorale dall’ampio ricciolo, da identificarsi, secondo la tradizione popolare, con l’eponimo del dedicante …
La formella mostra rapporti assai stringenti con la maestà del 1668 dedicata alla Madonna del Rosario e Santi presso la Chiesa di Lugagnano: l’emergere della Madonna col Bambino dalla voluminosa quinta di nubi come un’apparizione tradisce, infatti, analogie che difficilmente possono essere casuali, sebbene la traduzione del prototipo mostri una certa qual schematica durezza.
Inoltre, la forzatura dei canoni proporzionali nella figura del santo vescovo, sorprendentemente minuta, e il massiccio e sproporzionato pastorale, denotano un esecutore di qualità modesta, sebbene aperto alle innovazioni morfologiche e stilistiche di artefici più qualificati”. (1)

La formella in origine era innestata entro un piccolo tabernacolo di ripristino, in laterizio e pietra arenaria ma, successivamente, è stata purtroppo collocata sulla facciata di un’abitazione di Barbarasco.

ISCRIZIONE
commemorativa, asolchi, lettere capitali sul bordo inf. a tutto campo: PARISI GALARANO FECE FARE/ PER SVA DEVOCIONE/ 167[ . ]

Formella in marmo bianco di ambito carrarese, cm 34×27

STATO DI CONSERVAZIONE: discreto. Abrasioni in corrispondenza dei volti degli effigiati; sgocciolature in cemento lungo i margini della formella.

Note e bibliografia:
(1) Anna Mavilla, Le Maestà dell’alta Val Parma e Cedra, Ravenna, Longo, 1996: p. 127 n. 2.129