Maestà Madonna della Misericordia (Monchio delle Corti, Loc. Trefiumi)

“La Vergine, ritta in piedi all’interno di una nicchia delineata nella lastra marmorea e prospetticamente definita nello sguancio inferiore della fuga del pavimento a scacchiera, apre le braccia allargando il manto che le scende dal capo coronato, secondo la tipica iconografia dell’immagine venerata nel Santuario omonimo di Savona, assai diffusa in tutta la Lunigiana e particolarmente nel Fivizzanese.
La formella, perimetrata da una semplice cornice in laterizio presumibilmente di ripristino, è collocata entro una caratteristica cappella in muratura, con originaria volticina a botte a conci di modesta e irregolare pezzatura legati a calce” (2).
“Il profondo arco a sesto ribassato, il caratteristico tetto a doppio spiovente, ancora ben riconoscibile nonostante la copertura in laterizio che ha sostituito il preesistente manto di lastre in pietra, ed infine la muratura della voltina a botte, caratterizzata da una pezzatura piccola ed irregolare, attestano l’antica origine della costruzione.
Anche la piccola formella può essere ascritta ad un ambito di produzione cronologicamente non recente e, comunque, non ulteriore al sec. XVIII, data l’affinità qualitativa che lega questo pezzo ai pregevoli esemplari sei-settecenteschi. L’ignoto scultore rivela infatti una notevole abilità manuale, accompagnata da una solida preparazione tecnica, che traspare nel tentativo di aumentare l’effetto tridimensionale dell’insieme con la fuga prospettica del pavimento scolpito sullo sguancio inferiore, e nel sapiente panneggio del pesante fascio di pieghe del manto” (2).

ISCRIZIONE
celebrativa, a olchi in lettere capitali, sul bordo sup. a tiutto campo: MATER MISERICORDIE

Formella in marmo bianco di ambito carrarese, cm. 32×22
STATO DI CORNSERVAZIONE: discreto. Scheggiato da una lieve frattura il naso della Madonna.

Note e Bibliografia:
(1) Anna Mavilla, Le Maestà dell’alta Val Parma e Cedra, Ravenna, Longo, 1996: p. 96 n. 2.14;
(2) Anna Mavilla, Scheda di catalago ICCU, a. 1987.