Maestà S. Lorenzo (Monchio delle Corti, Loc. Trefiumi)

“La statua documenta un insolito ma non raro caso di fraintendimento da parte dell’anonimomarmorino, che mescola ingenuamente gli attributi iconografici identificativi tradizionali dei Santi Lorenzo da Brindisi e Lorenzo da Porto Maurizio, entrambi: cappuccini e predicatori, con quelli del più noto Lorenzo martire cristiano sotto Valeriano, effettivo titolare della Chiesa e patrono del paese di Trefiumi. Il Santo è infatti effigiato con abiti e tonsura alla cappuccina, ma sostiene con la sinistra lo strumento del martirio del giovane diacono della Chiesa di Roma, tanto caro alla tradizione popolare: una graticola di notevoli dimensioni.” (1)
“Il pezzo, nonostante il sorprendente fraintendimento iconografico, appare di dscreta qualità, tanto per l’abile costruzione del panneggio, che tende a sottolineare i movimenti e a definire la morfologia del corpo, quanto per il plasticismo naturalistico ottenuto con un approfondito e graduato trattamento del rilievo. La fontana, su cui la statuetta devozionale è collocata, dovette subire nel tempo successivi rifacimenti, come attestano il millesimo “1849” scolpito a rilievo sul frontalino (da riferirsi all’anno di erezione della sola fonte, su cui fu in seguito collocata la statua del Santo patrono), ed il fascio littorio, scolpito nel Ventennio fascista sul cilindro monolite in arenaria che sostiene il piedistallo della statua, e sul quale risulta solo parzialmente leggibile il nuovo millesimo: 19[..]” (2)

La fontana sulla quale si trova collocata la statuetta venen eretta dalla famiglia Rinaldi nel 1849. (3)

ISCRIZIONE
Incisione commemorativa a lettere capitali, posta sulla fronte del piedistallo: FRANCESCA RINALDI/ F. F. P. S. D. 10 A. 1877

Scultura in marmo bianco di ambito carrarese, h. 84,5, largh. 18

Note e Bibliografia:
(1) Anna Mavilla, Le Maestà dell’alta Val Parma e Cedra, Ravenna, Longo, 1996: p. 97, n. 2.19;
(2) A. Mavilla, Scheda di censimento ICCU, a. 1997.
(3) Dall’Olio E., Itinerari turistici della provincia di Parma, Parma, Silva, 1977: v. 1, p. 277.

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