marmo apuano, 49X35, a. 1896
Iscrizioni: (sulla base della formella) S. ROCCO / VICCINI GIOVANNIF. 1896
La raffigurazione del Santo, effigiato frontalmente a mezza figura e in atteggiamento orante, è caratterizzata dalla presenza di numerosi elementi connotativi ampiamente diffusi nelle immagini devozionali di genere, che rimandano senza incertezze ad una puntuale identificazione: la croce dalla lunga asta con la borraccia, il rosario sospeso alla cintola, la corta mantella ornata delle conchiglie di Compostela, e il fedele cane che secondo l’agiografia non avrebbe abbandonato il Santo durante la malattia.
L’interpretazione iperdecorativa del soggetto, l’impaginazione diligente della composizione, tradotta in un intaglio poco rilevato, i caratteri dell’iscrizione, le dimensioni e la datazione stessa del bassorilievo lo pongono in stretta connessione con la maestà dedicata alla Madonna di Fontanellato, ed inducono a riferire entrambi i manufatti alla medesima mano.
La maestà in oggetto trova riscontro nella dedicazione della Chiesa parrocchiale e nella particolare devozione della comunità di Ceda a San Rocco, a seguito della protezione ottenuta contro il ciclico manifestarsi di epidemie che ebbero conseguenze devastanti sulla piccola frazione: la peste del 1629-31 (cui Ceda pagò, nelle Corti, il più alto tributo di vittime: 140 morti), l’epidemia di armenti del 1747 e quella di difterite del 1864, a seguito della quale la festa del Santo pellegrino fu celebrata ogni anno per voto non soltanto il 16 agosto, ma anche il 26 gennaio, a ricordo della miracolosa cessazione del contagio(1).
N.B: Viene riportata la descrizione della maestà compilata da Anna Mavilla per la scheda ICCD n. 08/158911.
Nel 2017 tale maestà non risulta più in loco.
Non è da escludere che si trovasse nel pilastrino oggi occupato dalla maestà raffigurante S. Antonio, quest’ultima un tempo collocata sulla vicina fontana.
Bibliografia:
(1) Anna Mavilla, Le Maestà dell’alta Val Parma e Cedra, Ravenna, Longo, 1996, p. 120, n. 2.105
La maestà si trova nell’area di passaggio di una delle Vie Storiche dell’Emilia-Romagna, la Via di Linari, che collega la città di Fidenza all’abazia di Linari nei pressi del Lagastrello, sulle orme degli antichi pellegrini. Parallela alla Via Francigena, la Via di Linari si congiunge con diversi cammini in zona di crinale che proseguono verso Pontremoli, Lucca, Roma.
Informazioni aggiuntive
Classe tipologica | |
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Tipologia Beni storici | |
Iconografia | |
Località | |
Vallata | |
Comune | |
Collegamenti | |
Quota | 877 mt. s.l.m. |
Epoca | XIX Sec. |
Data | 1896 |
Stato di conservazione | |
Rilevatore / compilatore |