Mulino di Capoponte (Tizzano Val Parma, loc. Capoponte)

Alimentato dalle acque del torrente Parma, il mulino sorgeva sulla sua sponda destra.

Censito per la prima volta nella mappa catastale del 1822 come proprietà del conte Angelo Pettorelli, il mulino risulta oggi completamente trasformato.
Alla fine del XIX secolo il mulino contava una ruota verticale che azionava tre macine e faceva funzionare il mulino come follo e tintoria. Nel 1922 la ruota e le macine esistenti vennero sostituite da una ruota verticale in legno a cassette che azionava una macina ed una in ferro più piccola che attivava alternativamente la stessa macina della precedente o una turbina idroelettrica.

Non vi è più traccia di queste due grandi ruote verticali.L’edificio ha subito un ampliamento e un cambio di destinazione d’uso in prosciuttificio.

Bibliografia:
Flavia De Lucis, Alberto Morselli, Lorenza Rubin, Aqua masnada : mulini e mugnai dell’Appennino reggiano e parmense, Reggio Emilia 1990

Il mulino si trova nell’area di passaggio di una delle Vie Storiche dell’Emilia-Romagna, la Via di Linari, che collega la città di Fidenza all’abazia di Linari nei pressi del Lagastrello, sulle orme degli antichi pellegrini. Parallela alla Via Francigena, la Via di Linari si congiunge con diversi cammini in zona di crinale che proseguono verso Pontremoli, Lucca, Roma.

Informazioni aggiuntive

Classe tipologica

Tipologia Beni storici

S. Tipologia

Vallata

Comune

Località

Collegamenti

Coordinate Geografiche

44°33'42.0"N 10°13'41.9"E

Epoca

XIX sec.

Proprietà

privata

Stato di conservazione

Destinazione d'uso attuale

prosciuttificio

Destinazione d'uso storica

Centrale Idroelettrica, Follo, Mulino, Tintoria

Rilevatore / compilatore

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