Fontana di Antesica (Langhirano) SCHEDA DI RESTAURO

La fontana si trova lungo la carrareccia che dalla chiesa di Antesica conduce a Caccianaso. E’ alimentata da una sorgente che sgorga a monte distante circa 4-5 mt.

STATO DI CONSERVAZIONE (prima del restauro)
Il manufatto è costituito da una cisterna quadrangolare costituita da una muratura controterra in pietra squadrata, al cui centro è collocata la Maestà in marmo bianco: la parte sommitale della cisterna è chiusa da una soletta in cemento; nella parte inferiore è presente una sorta di risega, ovvero un muretto con lastre sporgenti che fungono da panchina; a lato della cisterna è collocato una vasca in cemento; tubature in plastica fuoriescono dalla cisterna ed alimentano la vasca stessa.
Le forme di degrado più significative riguardano la lastra cementizia di copertura della cisterna, contraddistinta da cadute di materiale costitutivo e fessurazioni che ne inficiano la funzione, alla perdita di alcune lastre della seduta, unitamente alla frammentazione di quel- le ancora esistenti e alla cospicua presenza di malta cementizia sulla muratura in pietra della cisterna, utilizzata impropriamente in occasione di manutenzioni pregresse.
Si osservano inoltre altri fenomeni di degrado che si possono considerare “fisiologici” per un manufatto esposto in esterno, sintetizzabili in:
– Esteso attacco biologico su tutte le superfici, sia microflora (alghe, muschi, licheni) che erbe infestanti.
– Perdita di malta di allettamento originale tra le pietre della muratura che determina e alimenta la sconnessione della muratura stessa.
– Reintegrazioni a laterizio di spigoli e porzioni lacunose della muratura.
– Tubature di alimentazione della vasca lavatoio in plastica, materiale inidoneo rispetto il manufatto storico.

INTERVENTO DI RESTAURO (sett. 2023)
Come primo intervento si è previsto un controllo delle erbe infestanti a ridosso del manufatto, a rispetto, per quanto è possibile, del manufatto stesso.
– Trattamento biocida per la rimozione della microflora (alghe, licheni, muschi), tramite stesura di una soluzione biocida di benzalconio cloruro al 4% in acqua demineralizzata.

La traccia dell’originale tetto a falda inclinata

– La lettura della muratura ha evidenziato l’andamento “a falda inclinata” della parete sottostante il tetto in cemento ha suggerito la sua completa rimozione e la realizzazione del tetto a capanna (come molto probabilmente era in origine) con copertura in lastre di arenaria di Carniglia, tra l’altro in coerenza con la vicina chiesa di Antesica.
– Rimozione meccanica delle malte cementizie presenti sulle murature e reintegrazione della malta di allettamento mancante con malta di calce idrau- lica naturale NHL5 caricata con inerti di opportuna cromia e granulometria, a imitazione dell’originale.
– Dove possibile si è provveduto alla sostituzione dei laterizi di ripristino con pietre squadrate come le preesistenti, ad omogeneizzazione delle superfici ed alla reintegrazione delle lastre lapidee ammalorate o mancanti della seduta, con altre di uguale fattura.

 

 Il restauro, realizzato da Paolo Carbonieri, si è svolto nell’ambito del progetto “Memorie d’acqua e di pietra” ideato dal CAI di Parma e attuato con il sostegno del Comitato Territoriale di IREN.
Il progetto ha previsto anche un quaderno didattico ed un video che ne ha documentato le fasi più suggestive.

Gazzetta di Parma, 30 sett. 2023

Gazzetta di Parma 8 ott. 2023

La fontana prima del restauro

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