Maestà S. Antonio (Monchio delle Corti, loc. Antria)

Nella formella [marmo apuano, cm. 30×23] a rilievo centinata, il Santo [S. Antonio da Padova] è effigiato in posizione frontale, innalzato su un basamento poligonale schematicamente delineato, con i consueti attributi identificativi: il saio, il Bambino in piedi sul libro con la sinistra levata in atto benedicente, il ramo di giglio in fiore. Sulla sinistra, a riempire lo spazio rimasto libero fra la cornice sguanciata e la massiccia figura del Santo, è schematicamente delineato un altare sormontato da croce. La formella [era] innestata nel parato murario del frontalino della fontana pubblica. L’ignoto artefice rivela modestissime cognizioni tecniche e scarsa perizia manuale, tanto nella conduzione irrigidita dell’insieme, quanto nel sommario plasticismo delle figure, la cui massiccia anatomia rivela, specie nelle sorprendenti dimensioni della mano sinistra, una conoscenza assai incerta dei corretti rapporti proporzionali (1) .

N.B.: la maestà, un tempo collocata sulla vicina fontana, probabilmente oggi occupa l’edicola che una volta ospitava la maestà dedicata a San Rocco, oggi scomparsa.

Bibliografia:
(1) Anna Mavilla, testo in scheda ICCD n. 08/158909
Anna Mavilla, Le Maestà dell’alta Val Parma e Cedra, Ravenna, Longo, 1996, p. 120, n. 2.102

La maestà si trova nell’area di passaggio di una delle Vie Storiche dell’Emilia-Romagna, la Via di Linari, che collega la città di Fidenza all’abazia di Linari nei pressi del Lagastrello, sulle orme degli antichi pellegrini. Parallela alla Via Francigena, la Via di Linari si congiunge con diversi cammini in zona di crinale che proseguono verso Pontremoli, Lucca, Roma.

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